Quando Anche Brescia Ebbe Il Suo Expo

Ultima modifica 3 maggio 2021

Le prime esposizioni industriali ebbero inizio in epoca Napoleonica. Avevano però un livello perlopiù locale o al limite regionale e venivano proposte dalle Accademie cittadine (a Brescia, fino al 1870, promotore fu l'Ateneo).
In Lombardia si iniziò con le Esposizioni annuali di arti e mestieri (tenute fra il 1805 e il 1812) e in questo caso i bresciani ebbero la possibilità di proporre le proprie creazioni in un ambito più ampio di quello locale.
Dal 1830 al 1847 (eccettuati il 1836 e il 1838) l'Ateneo promosse quindi le prime esposizioni bresciane di arti e mestieri, per l'occasione ospitate nella sala pubblica del liceo della città. Dal 1851, a Londra, prese avvio l'esperienza delle esposizioni universali, che diedero modo all'industria bresciana di proporre i propri manufatti anche in ambito internazionale.
Da quell'esperienza nacque anche la prima Esposizione generale bresciana del 1857, che si svolse nella crociera di San Luca in città ed ebbe pure come cronista un giovane Giuseppe Zanardelli. In essa vennero proposte invenzioni quali macchine per le filande o per la trebbiatura.
Dopo l'Unità d'Italia le esposizioni industriali di Brescia si moltiplicarono, basti pensare a quella agraria e industriale del 1864, a quella sull'igiene del 1888, alla mostra sulle applicazioni dell'elettricità del 1909 e, soprattutto, all'esposizione del 1904, la più celebre, che si tenne in Castello e che totalizzò ben 450 mila visitatori, un record per l'epoca.
Tale esposizione venne inaugurata il 28 maggio con l'intervento del re Vittorio Emanuele III. Per l'occasione si organizzarono anche importanti spettacoli folkloristici, saggi ginnici, corse motociclistiche e diverse gare sportive. Inoltre fu l'occasione per inaugurare il Museo del Risorgimento. Moderni chioschi in legno rivestiti da stuoie di giunco intonacate, occupati da centinaia di espositori bresciani, vennero edificati in stile liberty sotto la direzione dell'ingegnere Egidio Dabbeni.
Il Castello venne addirittura collegato con corso Zanardelli tramite una tramvia elettrica. L'Esposizione era suddivisa in 5 differenti sezioni: Previdenza, Armi e Sport, Agraria, Arte Sacra e Industria e fu un bazar di novità, unitamente ad un compendio delle tradizioni più consolidate.
Proseguì poi fino a settembre e fu definita una vera e propria “statistica in atto delle mirabili conquiste di un quarantennio di pace”. Anche se non fu un'Esposizione Universale, riconosciuta da organismi internazionali, fu un evento per Brescia e per tutta l'Italia.

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