Pesi E Misure Di Una Volta

Ultima modifica 3 maggio 2021

Nel corso dei secoli la necessità di conoscere distanze e quantità ha creato tutta una serie di unità di misura, talvolta anche di carattere esclusivamente locale, che fungessero quale termine di riferimento per la misura di grandezze della stessa specie. Con l'Unità d'Italia e con lo sviluppo dei commerci si è poi verificata la necessità di omogeneizzare e semplificare queste differenze territoriali rendendo desuete e superate le vecchie grandezze che talvolta vengono però ancora citate.
Nota tutt'ora, ad esempio, è la misura di superficie che chiamiamo "Piò", pari a circa 3.255 mq. Il piò si componeva di 100 tavole, ciascuna delle quali era pari a 4 cavezzi, che corrispondevano ciascuno a 36 braccia
Tra le misure di lunghezza riconosciamo il Braccio da panno (0,67 m), il Braccio da seta (0,64 m) e il Cavezzo (2,85 m). Tra le misure di superficie si ricorda il Carro da fieno (10,74 mc), il Carro da letame (1,28 mc), ma anche la meda (7,74mc). Fra le misure di capacità c'era la Soma Bresciana (145,9 l), mentre per il carbone si utilizzava il Sacco di Gardone (427 l), peri liquidi si utlizzavano le Zerle (49,7 l), per i pesi le libbre (0,32 kg).


Per approfondire tale tema è possibile consultare il volume "Villa Carcina, n paese alle porte della Valtrompia", di Rossana Prestini, disponibile in Biblioteca.


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