Antonio Bernocchi

Ultima modifica 17 marzo 2021

La strada provinciale che risale la Valtrompia, a Cogozzo è dedicata ad Antonio Bernocchi.

In questo spazio, tratto dal sesto fascicolo “Storia delle nostre vie” di Francesco Bevilacqua, vogliamo raccontare la storia di quest'uomo che pur non essendo nativo del paese ebbe la cittadinanza onoraria di Villa Carcina.

Antonio Bernocchi nacque a Legnano nel 1859 da una famiglia di piccoli imprenditori. Fin da piccolo Antonio diede il proprio contributo di lavoro alla piccola impresa famigliare, assumendo poi in seguito le redini amministrative della ditta. Ben presto si lanciò in una nuova sfida imprenditoriale: la tintura del cotone. Nel 1891 fondò con i fratelli la «Società in nome collettivo Fratelli Bernocchi di Rodolfo» che in seguito divenne «Società anonima Bernocchi», società che crebbe ben presto di fatturato e di dimensioni. Dopo il primo conflitto mondiale la produzione tessile continuò ad aumentare e nuovi orizzonti iniziavano ad aprirsi.

Fu così che nel 1920 acquistò la filatura Mylius di Cogozzo, che comprendeva ben 80.000 fusi. Imprenditore all'avanguardia e fondamentalmente generoso, aveva dotato tutti i suoi stabilimenti di case per gli operai e gli impiegati, fondando al tempo stesso asili, colonie estive ed ambulatori. Morì a Milano nel 1930, dopo aver lasciato alcune testimonianze della propria generosità: basti pensare che concorse alla ricostruzione del Teatro alla Scala, della Pinacoteca di Brera e fece costruire il palazzo dell' Arte nel Parco di Milano. Anche alla comunità di Villa Carcina donò uno dei primi apparecchi per i raggi x, che venne utilizzato per oltre trent'anni nell'ambulatorio comunale dal medico condotto Paolo Mombelloni. Fu per questa sua donazione che il Comune gli concesse «La cittadinanza onoraria».


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